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1513. Francesco Sforza al podestà e alla comunità di Piacenza 1451 gennaio 25 Lodi

Francesco Sforza chiede al podestà e alla comunità di Piacenza di dirottare da lui i denari da loro destinati a murare la città.

Potestati et comunitati Placentie.
Recordandoce quanto per lo passato seti stati prompti et bene dispositi ad adiutarne alli nostri bisogni mandassimo ad questi di lì ad Piasenza lo egregio cavallero misser Iacomo da Piasenza nostro caro famiglio per richiedere ad quella nostra comunità ne volesse subvenire de quelli denari intendevamo haveva scosso et da scodere per li datii del'anno passato, quali denari sonno deputati alla fabrica del muro de quella nostra terra per poterne adiutare ad uno nostro inportantissimo bisogno ne occore de presente. Et bem che, como continuamente havemo veduto per vera experientia ne rendiamo certissimi che ad questa volta non ne mancharite ad questo nostro bisogno como non seti manchati nelli altri per lo passato, considerato maxime che adesso non è tempo, né aptitudine a murare tamen ad satisfacione nostra, per questa ve preghamo et confortamo strectamente vogliati ad prefatum misser Iacomo dare e in questo facto quella presta et bona expedictione siamo certi fareti, aciò possa retornare da noy. Et per che intendimo che in mane deli dacieri de quella nostra città è uno bono numero de dinari quali la comunità devi dare al thexaurero, ve preghamo quanto più strectamente possimo vogliatine compiacere de questi denari, qualli sonno in mano delli datiari, medianti li quali ne possiamo valere ad questo tanto nostro bisogno [ 373v] havimo de presente et assignarli al thexauraro suse le intrate avenire del'anno presente, certificandovi che fra li altri servicii recevuti da quella nostra comunità reputaremo questo specialissimo et ad tempo vene farimo tale compensacione et restitutione che poreti pretendere al'opera vostra, per modo restareti bem contenti et satisfacti della sincera fede, devoctione et liberalità vostra verso noy. Laude, xxv ianuarii 1451.
Cichus.