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1518. Francesco Sforza a Corradino de Lodio 1451 gennaio 26 Lodi

Francesco Sforza comanda a Corradino e fratelli de Lodio di fare i bravi perché, altrimenti, li manda «in loco che non ve serà grato».

Conradino et fratribus de Lodio, armigeris.
Benché habiamo scripto ad ti Conradino quello dè havere inteso deli cativi modo servati vuy tucti contra quelli zentil homi et homini in tratarli malo et torgli più che non dispone li ordini nostri, pur intendiamo per le lettere d'essi zentil homini che perseverati in vivere et tractarli ad vostro modo et che ti Baptista, novamente gli hay menazato de fare, et cetera. Pertanto maravigliandoce de tanta presuntione vostra ve admoniamo et ve comandiamo de novo, per quanto haveti cara la gratia nostra, tractate bene li dicti homini et non gli usati deshonestà alcuna, né etiandio gli togati altro che quello ve havimo scripto, intendando che per respecto al feno siamo contenti habiati quello ha chiarito Gentile dala Molaria nostro commissario in Parmesana, et non più. Advisandove che se haveremo più lamente deli facti vostri, ne seremo malcontenti et ve metteremo in loco che non ve serà grato. Laude, die xxvi ianuarii 1451.
Cichus.