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1580. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1451 febbraio 11 Lodi

Francesco Sforza ordina al Regolatore e ai Maestri delle entrate che la trattenuta del mensile di settembre (da farsi ratealmente) ai salariati non riguardi i «trumbeti et pifferi» ducali, ai quali va anche il «dacio della grassa».

Regulatori et Magistris intratarum.
Non obstalnte le retentione per noy ordinate del mese de septembre alli salariati nostri non demeno volemo che alli trumbeti et pifferi nostri non sia retenuto dicto mese et che loro non se comprendano sotto questo ordine, acciò mensuatim se possano valere del suo salario; siché fareti sianno pagati senza la dicta detencione. Preterea volemo che la loro prestanza non gli sia retenuta tutta ad uno tracto, immo la retegnati de mese in mese, secundo la ratta come vi parerà et loro serianno contenti de dui ducati el mese, unde ne pare ragionevole così faciati, perché gli serà cosa facile a tenergeli a questo modo et poterano commodamente incombere alli nostri servicii. Preterea perché alli supradicti nostri trombeti, li quali fano continuamente residentia alla corte nostra, convien se possano valere sempre del suo salario, volemo et vi commettiamo gli debiati fare la più presta assignatione vi sia possibile et loro ricordano l'assignatione del dacio della grassa; del che siammo contenti, parendo a voy, acciò non habino cagione de tediarvi ogni giorno et anca diligentemente ne possino servire. Laude, xi februarii 1451.
Cichus.