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1587. Francesco Sforza a Sillano Nigri, ad Antonio Bossi e ai Maestri delle entrate straordinarie 1451 febbraio 13 Lodi

Francesco Sforza scrive a Sillano Nigri, ad Antonio Bossi e ai Maestri delle entrate straordinarie dicendosi scontento della «compositione dela possessione del Pavese». Vuole che per la Camera ducale si prendano due o tre possedimenti pavesi dei migliori, così da poter addivenire per l'altro possedimento da loro trattato a un accordo più favorevole.

Domino Silano de Nigris, domino Antonio Bosso et Magistris intratarum extraordinariarum.
Havemo inteso quanto ne ha riferito Augustino Baracho per vostra parte circha el facto dela compositione dela possessione del Pavese, al che respondendo dicemo che le dicte compositione non ne piaceno a quel modo ne havite mandato a dire, ma perseveramo in quello vi scripsemo in questi dì, cioè che con rasone dovesti prendere a nome dela Camera nostra doe o tre possessione dele migliore, perche vuy, miser Sillano, sapeti che le littere, le quali hebeno quella comunità da nuy, disponono che niuno debia essere tolto dala possessione, nisi cognito prius de iuribus suis. Siché concludendo replicamo de novo che con colore de rasone et non altramente debiati prendere ala Camera [ 407r] nostra doe o tre dele dicte possessione, perché cossì facendo trovarite che gli venirà voglia de venire a migliore compositione de quella ne havite mandata a dire como etiamdio ve referirà el dicto Augustino per nostra parte. Laude, xiii februarii 1451.
Cichus.