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1593. Francesco Sforza a Filippo d'Ancona 1451 febbraio 14 Lodi

Francesco Sforza scrive a Filippo d'Ancona che disponga come crede per calce, sabbione e le altre cose. Quanto ai denari, darà ordine a Matteo da Pesaro di farglieli avere per pagate tutti i lavoranti.

Filippo de Anchona.
Havemo recevuta la toa littera et inteso quanto ne scrivi del facto del castello; del tucto restamo advisati et piacene de tucto quello havite facto. Et respondendo ale parte necessarie dicemo, et primo circa el facto dela calzina et del sabione, che siamo contenti che tu liberi dicti incanti et fazi quello te pare sia el nostro meglio, perché tu che sì suso el facto, poi meglio comprehendere, vedere et intendere queste cose che noy, et de tucto quello tu farai, nuy restarimo contentissimi, siché in questo et in le altre cose de quello nostro castello fa quello che te pare sia el più utile al bene nostro, che nuy restarimo contenti de tucto quello che faray. Item circa el facto [ 408v] deli denari nuy ordinaremo ad Matheo de Pesaro, qual è qui apresso de noy che debia essere cum li soy compagni et provedere che in ogni modo tu habbi denari, et che ala nostra venuta li trovarimo apparechiati per potere far pagare tucti li lavoranti, siché sollicitaray haverli et conservarli fino ala nostra venuta lì, quale sarà prestissimo. Laude, xiiii februarii 1451.