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1601. Francesco Sforza al capitano di Cremona 1451 febbraio 17 Lodi

Francesco Sforza vuole che il capitano di Cremona lo informi sui soldati, cui viene imputata l'andata di vettovaglie nel Bresciano, Bergamasco e Cremasco.

Capitaneo Cremone.
T'havimo scripto più littere, carricandote che tu havesse bona advertencia et servasse ogni vigilante modo che del Cremonese non andasse biave alcune in Bresana, Bergamasca et Cremasco como fanno, ma non è valso nostro scrivere, che pur gli ne vanno in quantità. Et perché tu ne scusi che li soldati nostri fanno lo male, te dicimo che tu gli debbi provedere et de quello che tu puoi et de quello che non poi avisace nuy et chiarisi chi sonno quilli nostri soldati che fano o consentino questo, acioché gli possiamo provedere, perché altramente, se tu non gli poi provedere et che non siamo avisati non gli porrimo ancora nuy provedere. Et a questo modo viverano li nostri emuli dele nostre victualie al nostro despeto. Laude, ut supra.
Cichus.