Registro n. 2 precedente | 1620 di 1791 | successivo

1620. Francesco Sforza all'officiale delle bollette di Piacenza 1451 febbraio 28 Milano

Francesco Sforza scrive all'officiale delle bollette di Piacenza d'aver preso atto dei cittadini con provvisione: ne vuole sapere i nomi. Chiede il nome di chi si meraviglia con quello di Crema dicendo «che fano Veniciani che non mandano a Piacenza». Infine, dei soldati che arrivano lì, esige che si sappia chi sono; in più, si vuole che l'officiale del porto non lasci passare nessuno senza licenza.

[ 413v] Officiali buletarum Placencie.
Havemo recevute le tue littere et inteso quanto tu ne scrivi de quelli nostri citadini dici havere provisione, et cetera; siamo contenti et volimo che subito ne avisi qualli sonno quelli et del nome d'essi. Volimo ultra ciò, come per altre nostre te havemo scrito, che tu ce avisi che è quello deli nostri delì, el quale dice quelle parole a quello de Crema, cioè che fano Veniciani che non mandano a Piasenza che l'haverano, et cetera, segondo che tu ne scrivese altre volte. Ala parte de quelli soldati che capitano lì da più lochi senza buletino, volimo che tu ce avisi de quali sono o de nostri o de altri, et poi intendendote cum l'officiale del porto, provide che veruno non passi senza bulatino et sapia dal dicto officiale che vole dire questo. Mediolani, xxviii februarii 1451.
Cichus.