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1653. Francesco Sforza a Ludocivo Gonzaga 1451 aprile 24 Milano

Francesco Sforza informa Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova d'aver ricevuto, tramite Baldassarre Castiglioni, le promesse del marchese di Ferrara, del conte di Urbino e del signore di Cesena secondo la convenzione dal duca fatta con Carlo Gonzaga e l'accordo di Milano con Mantova. Per la regolarità di tutto, «adciò che dicte promesse siano valide», manda con autentica procura Niccolò Accattabene, nel caso che Niccolò Tranchedini non potesse esserci.

Domino marchioni Mantue.
Per Baldesarro da Castiglione havemo recevute le promesse deli excellenti signori marchese de Ferara, conte de Urbino et signore de Cesena segondo le convencione havemo facte cum lo ser messer Carlo et obligatione ha facte la signoria vostra cum noy; et perché tale promesse non stanno in bona forma et non sonno valide de rasone et anche non sonno facte tale promese n'è ad nuy né ad niuno recevente dicte promesse in nome nostro, che non sciando nissuno per ad ricevere dicte promesse che ligiptino sia dicte promesse sonno mille et de nissuno valore; il perché ve mandiamo le minute in la forma che vogliamo stare dicte promesse, acioché la segnoria vostra le facia autenticare segondo esse minute. Et perché como di sopra havimo dicto adciò che dicte promesse siano valide et che uno nostro procuratore autentico in nome nostro riceva dicte promesse, o noy ve mandiamo la procura autentica in persona de Nicolò Accatabene, segretario della segnoria vostra, cum potestate substituendi, perché in caso che al dicto Nicolò non fosse acconzo l'andare deli predicti signori ad ricevere in nome nostro dicte promesse, che luy possa substituire uno loco sui che vada ad ricevere dicte promesse, adciò che le cose passano in forma siano valide et stiano bene. Mediolani, xxiiii aprilis 1451.
Cichus.