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1702. Francesco Sforza a Nicola da Palude 1451 maggio 10 Milano

Francesco Sforza impone a Nicola da Palude di restituire agli uomini di Sezzadio il bestiame da lui preso con il pretesto che non curavano a dovere (ciò che loro negano) i cavalli loro assegnati.

Nicolao de Palude.
Li homini nostri de Sezaidio ne hanno scripto che tu alli di passati gli hay fabto torre certo bestiame, dicendo che loro non vogliono fare lo dovere ad quilli cavalli che alogiano lì et essi homini dicono lo contrario, cioè che gli fanno molto bene el debito suo, siché non hanno niuna licita casone et honesta de dolerse, né de lamentarse de loro; el perché volimo et ve commandiamo che havute questa senza alcuna exceptione et contraditione debbi fare restituire tutto quello dicto bestiame, che non gli ne manchi niuna al mondo. Et se li dicti homini seranno retrogredi et disubidiente, volimo che tu ne advisi nuy perché nuy gli darimo tale castigatione et punitionc che ne parerà. Data ut supra.
Cichus.