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1740. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1451 maggio 24 Milano

Francesco Sforza dà notizia a Lancillotto da Figino di aver ordinato ad Angelo da Caposelvi di costruire una fortezza a Casalmaggiore per cui occorrono soldi e calcina. Cerchi di avere, tramite Giorgio Del Maino, o per qualsiasi altra via, 100 scudi d'oro da dare ad Angelo. Trovi calcina, ma da pagarsi a lunga scadenza, avvertendo, comunque, che non deve mancare calcina «im più grande quantità sia possibile», consapevole che ogni carenza verrebbe imputata a lui e a lui solo.

Lanciloto de Figino.
Perché nuy havimo ordinato ad Angelo da Caposilvi, nostro famiglio, che facia fare una forteza in la terra nostra de Casalmagiore et bisognarali alcuni dinari et calzina volemo, havuta questa, tu te sforzi o per la via de misser Giorgio del Maino o per qualunqua altra via che meglio expeditiva te parerà, per via de imprestito o per altra forma vede in ogni modo trovare cento ducati d'oro, ciò 100 ducati d'oro, li quali dinari volimo tu debbii dare et numerare al dicto Agnolo o a qualunque altro suo misso, et in questo, per Dio, Lancilotto, te sforzi adimpire la voluntade nostra, perché siamo certi tu debbi molto bene considerare quanto è importante questa forteza al loco et terra nostra de Casal Magiore, et che se habbiamo prestissimo, perché senza essi non se pò commenzare e lavorare et ultra hoc volemo che tu debbi torre della calcina, dove tu ne troveray, promettendo imperò de pagarla et cussì volimo che tu la paghi, cioè de quelli dinari che rechatarà misser Giorgio, ma indutia a pagarle più che tu porray, finaliter volimo sia pagata. La qual calcina volimo sia conducta in carri infina dove te ordinarà lo dicto Angnolo et infra questo mezo che tu mandarai dicta calcina vogli provedere et ordinare alle fornace che se facia della calcina impiù grande quantità sia possibile, et che se conducha dove te dirrà esso Angnolo tutta per mo' che calcina non manchasse a quello lavoro, perché manchando dicta calcina imputarissimo ti et non altrio. Et in tutto quello che dicto Angnolo te dirà et ordinarà, vogli exequirlo quanto se nuy proprii te lo dicissimo a bocha. Data Mediolani, xxiiii maii 1451.
Iohannes.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.