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1764. Francesco Sforza a Bartolomeo da Coreggio e a Gracino da Pescarolo 1451 giugno 3 Milano

Francesco Sforza ordina a Bartolomeo da Coreggio, referendario di Pavia, e a Gracino da Pescarolo di riscuotere celrmente il dazio delle porte della città di Pavia, dazio sulle cui entrate devono essere dati al conte Antonio Crivelli 200 ducati d'oro, che, a sua volta, girerà al duca, tramite Cicco.

Domino Bartolomeo de Corigia, referendario, Gracino de Piscarolo.
Perché il spectabile conte Antonio Crivello ne subvene al presente ad questo nostro bisogno de ducati 200 d'oro li quali non ne pò dare se luy non gli recevi dala assignacione a luy fatta in quella nostra cità sopra il datio delle porte delli cinque mesi del'anno passato, et considerato questo ritorna in nostro utile et beneficio, volimo et cossì per lo presente ve commandiamo che debiati servare tutte quelle vie et modi ve parerà, siché dicti denari siano subito rescossi tutti, delli quali como havimo dicto ne subvene et dà ad noy ducati 200. Li quali ducati cc rescossi l'habiati, vogliati per messo proprio mandargli in mano de Cicho, nostro secretario, et sforzative fare prestissimo. Data Mediolani, die iii iunii 1451.
Cichus.