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213. Francesco Sforza a Pietro Trivulzio 1450 agosto 28 Lodi

Francesco Sforza si stupisce che Pietro Trivulzio molesti Antonio Squassa e Agostino Caccia da Marignano per del frumento, che fu invece sottratto dalla rocca di marignano dai soldati quando giovanni cristiano vi fu fatto castellano.

Petro de Trivulcio, et cetera.
Dilecte noster, perché Antonio Squassa et Augustin Caza da Marignano se gravano de vuy, dicendone che li volete aggravare ad pagarvi certa quantità de formento, quale dicete haverlo venduto, quale havevati nella rocha da Marignano quando deputassemo Iohanne Cristiano per castelano (1), et lo quale formento dapoy fo tolto per li soldati nostri, il che ne pare che siando stato tolto per li soldati, como fo, et como fo tolto ad locha et ad tuti li luochi milanesi, che non sia molestato et aggravato de quello che non hanno havuto, perché nissun'altra persona de quelli sonno stati in simili dani, attento che li soldati, gente d'arme et tali quali, como fanno le guere, habbiano havuto et tolto le biade et formenti non sonno may stati molestati per simile perdite nì anche ne pare condigna cossa che li dicti Antonio et Augustino siano molestadi [ 114v] da quello non hanno avuto, come et rasonevole. Ex Laude, die xxviii augusti MCCCCL.
Iohannes de Ulesis.


(1) Giovanni Cristiani fu castellano di Melegnano dal 1450 giugno 24 (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 200).