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240. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 settembre 1 Lodi

Francesco Sforza comunica che agli ambasciatori della comunità di Cremona è stato notificato quanto spetta alla gente d'arme, in modo che non diano fastidio alla popolazione con richieste supplettive: di ciò venga informata la gente di Casalmaggiore.

Domino Iohanni de Tollentino, locumtenenti Cremone (1).
Dilectissime noster, sonno venuti da nuy duy ambasiatori dela comunità de Cremona qual ne hanno richesto alcune cose et nuy gli habiamo resposto in forma che sono remasti contenti, pur, perché tra le altre cose se gravano che le zente d'arme logiate in quelle parte hano le spese dali homini dele ville et poy togliano ancora la taxa da queli dela terra et voleno del vino, del feno, lanzoli et ligne, che è totalmente contra la mente nostra, ve cometiamo et volimo che, mandando uno di vostri cum uno citadino fidato ale dicte parte de Casal Maiore per intendere queste cose, providiati che le dicte zente non gravano li homini et subditi nostri se non in quello loco ove sono logiati. Non li gravano etiamdio de feno, trovandose dele stopie bone, come loro dicono. Et in conclusione, avendo loro logiamento, strame et uno staro de frumento alla mesura cremonese per cadauna boca viva ogni mese, non gli diano altro impazo de lanzoli, ligne nì altro, excepto de vino, qual siamo contenti possino havere medianti li suoi pigni. Vogliati adoncha exequire questa nostra mente, dela quale loro homini restano contenti. Laude, i setembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.