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286. Francesco Sforza a Giovanni Ceno da Varese 1450 settembre 9 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni Ceno da Varese di mettere all'incanto, come vuole il conte Antonio Crivelli, la corte di Montollaro, detta dei Cavalcabovi, nelle forme e alle condizioni con cui il duca l'aveva incantata nel passato.

[ 128v] Referendario Cremone (1).
Dilecte noster, vogliando el spectabile conte Antonio Crivello, potestà dela città nostra de Pavia (2), far mectere al'incanto la possessione dela corte de Montollaro, dicta de Cavalcabovi, per affictarla cum maiore commodità lì in Cremona, vogliamo et siamo contenti che ad ogni requisitione sua o de cadun suo messo la debbi incantare cum quelli modi, pacti, conventione et forma et cum quelle exemptione, comoditate, honorantie et prerogative solite, secondo la forma del'incanto quale era solito quando noi la tenevamo, et questo farai cum summa diligentia perché liberalissimamente havimo concessa essa possessione al prefato conte Antonio. Mediolani, viiii septembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni de Ceno (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411), tuttavia la sua lettera di nomina e l'inizio della carica (entrambi 1450 ottobre 1) sono successivi alla data della missiva registrata.
(2) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 316), ma Antonio Crivelli non compare tra gli officiali elencati.