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300. Francesco Sforza a Giovanni e Guglielmo di Monferrato 1450 settembre 10 Milano

Francesco Sforza chiede che venga affidato a valenti uomini il giudizio sul risarcimento del furto subito da due milanesi in teritorio monferrino.

[ 130v] Melchioni de Monteferato et domino Gulielmo (1).
Illustres domini tamquam fratres carissimi, havimo per altre nostre littere scripto et anche mandato nostro trombeta ale vostre signorie per la robaria facta sul vostro terreno ad Antonio da Lignano et compagno, nostri cittadini, et perché retornato il nostro trombeta et ancho il vostro cancellero, dicono che le vostre signorie alegano non essere obligate ala menda et restauro deli dicti nostri citadini robbati perché se la robbaria è facta non è facta per quelli de vostre signorie, anci per forasteri, dicimo noy havere informacione che sonno stati li vostri et a nuy pare poco verissimile che tal robaria possa essere facta senza saputa de alcuni di vostri et anche consentimento et colpa. Nondimeno, non obstante le informacione havemo, siamo contenti et così pregamo et confortamo le vostre signorie che vogliano essere contente che se veda de iure, per iudicio de valenti homini se le vostre signorie sonno obligate ala menda de dicta robaria como havimo etiandio dicto a boca al cancellero dele signorie vostre, che de ciò ve ne habia ad fare noticia. Mediolani, die x septembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni IV di Monferrato e Guglielmo di Monferrato.