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303. Francesco Sforza a Pietro Giovanni da Camerino 1450 settembre 10 Milano

Francesco Sforza rimprovera Pietro Giovanni da Camerino per i suoi scorretti comportamenti.

[ 131r] Petro Iohanni de Camerino, squatrerio.
Se miravigliamo et siamo troppo malcontenti dele lamente quale havemo continuamente de facti toi per li mali deportamenti fai in quella terra, perché non te basta havere logiamenti et feni che ancora fai pascere li prati deli frati dela Certosa, et certo ne pare essere stata grande prosumptione la toa, che essendo venuto da ti el potestà de quella terra per questa casone gli habi menazato. Pertanto te commectiamo et volemo che da mo inanzi te deporti più honestamente, et essendote provisto de quello è conveniente et debito non gravi più oltra quelli nostri homeni facendo in modo che non habiamo più querela de facti toi, perché havendone ne darai materia de fare altra provisione quale forse non te sarà grata. Et circa de ciò havemo commesso alcune cose ad Zohanne da Besozo, nostro trombetta, quale te debia referire per nostra parte, ala cui relatione credarai et darai piena fede come a noy stessi. Mediolani, x septembris 1450.
Cichus.