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31. Francesco Sforza a Pietro Tebaldeschi da Norcia 1450 giugno 18 Lodi

Francesco Sforza dà disposizione circa i fuoriusciti, i ribelli e i forestieri.

[ 69r] Domino Petro suprascripto (1).
Respondendo ad più parte de vostre littere, dicemo, et prima alla parte delli foraussiti haveti remissi in casa, ne piaze et tante più quanto l'habiate facto con el bono modo che scriveti et cussì siamo contenti et piaceno ch'el fratello de Simonino Ghiglino sia anchora luy remisso et possa ritornare a casa, como per una altra nostra anchora comprehenderite. All'altra parte delli fructi delli ribelli, dicemo che nostra intencione è stata et è che tutti quelli che sonno stati fatti ribelli della morte della bona memoria dello illustrissimo quondam signor ducha passato, nostro socero, in qua possiano et debiano retornare in casa liberalmente et godere gli loro beni et cussì similmente quelli che erano rebelli al tempo del prefato quondam signor ducha et che habiano gratia dalla sua illustrissima signoria. Et cussì anchora dicemo de quelli che al tempo del prelibato signor duca non eranno però banduti, ma staveno fuora de casa per dubio et suspecto delli emuli, non como rebelli. Quelli eranno rebelli al dicto tempo et che non hebeno may la gratia dal prefacto ducha volemo ne debiate advisare particularmente et chiaramente chi sono et li nomi de essi et che beni et che robbe et cose eranno le loro et chi le ha tenuti dicti loro beni per lo passato et chi li tene al presente distintamente, perché poy ve advisaremo della intencione nostra super ciò. Et cussì ne advisate della valuta et rendita delli dicti beni tanto chiaramente et distinctamente omne cosa quanto se possa, perché possiamo pigliare quello partito ne parerà. Alla parte delli beni delli eredi di miser Aluyse Guasto, volemo rilassati alli dicti eredi liberalmente. Alla parte de foresteri, ad quali è proveduto de alogiamento separato dalle case et habitacioni delli homini e pur in burgo gli è del grano et del vino gle fate dare dall'altri tri quarteri, siamo contenti et piacene. Et cussì de mettere el castelano per nuy mandato nella rocha del Castelaccio ne piace anchora. A Lucha Schiavo provedetegli de alogiamento o lì nel castelazo o unde ve parerà meglio et fategli dare como alli altri. Alla parte de Gamalero , per le altre nostre haveriti da Simonino Ghiglino o da suo messo. Et cussì delle biade fa segare Menabruzo intenderete la voluntade nostra. De Refrancoro vi dicemo solicitate con ogni instancia haverlo in le mane. Del messo aveti mandato dreto all'abate veneciano, et cetera, havete facto bene et di quanto seguirà advisatene. Data Laude, die xviii iunii MCCCCL.
Cichus.


(1) Si tratta di Pietro Tebaldeschi da Norcia.