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334. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1450 settembre 8 Milano

Francesco Sforza risponde a Luchina Dal Verme, disponendo che restituisca al conte Alberto Scotti la località di Vicomarino ed assicurandola che poi egli interverrebbe presso detto conte, affinché abbia soddisfazione di tutte le sue richieste.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Magnifica tamquam soror carissima, veduto quanto ne scriveti, respondendo a quello v'è dicto per parte nostra per Zohanne de Virago, cancellero vostro, dele qualle vostre questo è lo effecto: che noy vogliamo prima sia veduto dela casone vostra, anziché restituati Vicomarino al conte Alberto Scoto ve sia satisfacto deli debitori haviti in Sarmato dela parte vostra dele biade, iusta le promese facte a noy; tercio, che per esso conte Alberto quietacione et liberacione de tuto quello ve volse domandare, et cetera, dicemo ch'el conte Alberto dice el termino dela dicta satisfactione de che s'è convenuto cum Andrea, cancellero et agente per vuy, durare per tuto el mese presente e così non essere ancora mancato dele promese et in tuto voler attendere, ita tamen, como più volte ve habiamo mandato a dire, vui satisfaciati deli fructi haveti havuto questo anno de Vicomarino. Quo facto, ve satisfarà integramente in lo termino convenuto et così se offerise de dare bona promessa. Ance dice esso conte Alberto non essere obligato in havere promesso de fare liberacione veruna et così non dovere etiam che inanze la restitucione de Sarmato dela dicta liberacione. Siché, non obstante le predicte cose allegate per vui, ve confortamo et carrichamo et stringemo che, senza più dilacione, debiati restituire el dicto loco de Vicomarino al dicto conte Alberto et vogliati fare che per questo non habiamo più casone de scrivere né de mandare da vui. Qua restitucione facta, se offeremo a farvi fare bona raxone et expedita cum lo dicto conte Alberto in ogni cosa quale domandariti superinde, senza dimora et alcuna excepcione a fare el debito suo. Mediolani, viii septembris 1450.
Cichus.