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341. Francesco Sforza ad Antoniobono Maletta 1450 settembre 13 Milano

Francesco Sforza ordina che venga aperta la porta di Bologna e che si faccia buona guardia a detta porta come a tutte le altre e alle fortezze. Impone, inoltre, al capitano della cittadella di non uscire senza sua licenza.

[ 137v] Capitaneo cittadelle civitatis nostre Parme (1).
Nobilis dilecte noster, volemo debbie fare apiare la porta de Bologna, quale è serrata, perché intendemo molto commoda ad quelli nostri cittadini per lo facto delle vendemie, alla quale porta et cossì ad tucte le altre porte et fortezze, volemo faciati fare bona guardia de dì et de nocte et che stagano cum li ochii aperti. Et questo ordinati per modo sia mandato ad execucione cum effecto. Data Mediolani, die xiii septembris 1450.
Et per evitare ogni inconveniente potesse sequire cossì de quelle nostre cosse dellà como della persona vostra per questa, ve dicemo et ordiniamo debbiate stare fermo nella cittadella et non eusire d'essa senza nostra licentia se nuy non ve scrivemo altro. Data ut supra.
Cichus.


(1) Identificato come Antoniobono Maletta (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 643).