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36. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1450 agosto 2 Milano

Francesco Sforza è d'accordo che sia messo all'incanto l'ufficio delle bollette di Parma, ma rinvia l'incanto dell'ufficio del capitaneato di Casteggio.

Regulatori et Magistris intratarum.
Dilecti nostri, per certo respecto volimo et dicemovi per questa siamo contenti incantati l'offitio dele bollette de Parma, ma, quando habiati tirati el dicto offitio ad quello magiore pretio ve parerà sia rasonevele, volimo non lo debiati liberare senza nostra licentia, ma ne advisati ad quanto serà posto, perché nuy ve responderemo la intentione et voluntà nostra.
Ceterum, volimo non debiati incantare l'offitio del capitaneato Chiastezo, zoé de pavese ultra Po, perché nuy lo havemo concesso al presente capitaneo (1) per uno anno, del quale anno anchora non ha finito li primi sey mesi, per la provisione de xx fiorini lo mese, quali siamo obligati ad darli. Ma lo dicto offitio del capitaneato de Chiastezo siamo contenti se incanti finito l'anno del presente capitaneo. Data Mediolani, die secundo augusti 1450.
Iohannes.
Die tertio augusti tulit dictam litteram Filippus de Bononia.


(1) Non identificato (carica segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 343, con inizio 1451 gennaio 1).