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37. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani e Lancillotto Del Maino 1450 agosto 31 Lodi

Francesco Sforza ordina sia tolta l'addizione del sale, che nel pavese incrementerebbe il già consistente contrabbando.

[ 71r] Dominis Oldrado de Lampugnano et Lanzaloto de Mayno.
Dilectissimi nostri, havemo intesso che vui haveti messa l'adicione in lo dacio del sale, cioè de deci soldi per staro, ad che dicemo che questo ad nuy non par ben facto per modo alcuno, considerato primo, como vui sapeti, che in pavese se togli pocha quantità de sale, perché la maior parte non usa se non sal frosato, et essendo messa tal addicione se toglirà meno sal del nostro et se farano per questo maior respecto froxacione, poy perchè in li capitoli sonno cum questi zenoesi che danno lo sale se contene che omni accresimento et ogni guadagno se trasese del dicto dacio del sale debbe essere loro, siché questo facto ad nuy non reportaria utilità alcuna, ma grandissimo danno. Siché vediati per omni modo levare via la dicta addicione et meterla in qualche altro luocho, como meglio ve parirà. Laude, ultimo augusti 1450.
Cichus.