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482. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1450 settembre 23 Milano

Francesco Sforza, preso atto di quanto commesso da Pietro della Porta a danno dei famigli di Ettore da Doglione, informa Tommaso Tebaldi da Bologna di aver affidato la risoluzione della faccenda al Consiglio di giustizia, di cui egli dovrà attuare le disposizioni.

Commissario Cumarum (1).
Habiamo per le toe littere inteso quanto ne scrivi del'excesso comeso per Petro dela Porta contra li famigli de Hector da Dogliono et quanto tu hai facto circa quello, et cetera. Al che non dagamo altra resposta a ti, perché habiamo comessa la causa al Consiglio nostro de iusticia, dove tu haveray ad exequiri quanto per esso te firà scripto et comesso, ma ben volimo che faci per ogni modo e via restituire integramente tute quelle cosse et robbe sonno state robate e tolti ali famegli del predominato Hector, siché ciascaduno venga a rehavere el suo. Data Mediolani, die xxiii septembris 1450.
Iohannes.


(1) Identificato come Tommaso Tebaldi da Bologna (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 241).