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486. Francesco Sforza a Giacomo Scrovegni da Padova e al podestą di Romagnano Sesia 1450 settembre 23 Milano

Francesco Sforza dispone che siano lasciati ritornare a casa Giulio de Burgo, Giovanni Matto e fratelli, Giacomino Roso e fratello, Belino da Mobio e figlioli, Geneso Genesi, banditi da Rovagnano per aver acconsentito che il duca di Savoia si impossessasse del territorio.

Potestati Novarie (1) et potestati Romagnani (2).
Dilecti nostri, volendo usare clemencia e benignitą cum Iulio de Burgo, magistro Zohanne Matto et fratelli, Iacobino de Roso e fratello, Belino de Mobio e figlioli et Geneso di Genesi, bandezati da Romagnani per havere altre volte data quella nostra terra alo illustre signore duca de Savoya, li havemo tolti ala gracia nostra e perdonato ogni loro mancamento, como vederiti per nostre patente littere. Pertanto siamo contenti et volemo che li lasati retornare a casa a loro piacere et non gli lasiati dare impazo alcuno, immo gli observati in tutto la dicta nostra littera. Data Mediolani, die xxiii septembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Giacomo Scrovegni da Padova (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 292).
(2) Non identificato (la carica č segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 308, dal 1451 maggio 1).