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502. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1450 settembre 24 Milano

Francesco Sforza ordina a Luchina Dal Verme di consegnare ai dazieri della gabella di Cremona il sale prodotto dalle saline di Bobbio, trattenendo solo il necessario per i suoi uomini.

Domine Luchine de Verme.
Quantunqua per altre nostre littere ali dì passati vi scrivessemo che a Bernardo Ghiringhello, potestà nostro de Salso (1), volessevo far dare el sale dele vostre saline de Bobio, et voi circa de questo ne rescrivessevo volere exequire la voluntà nostra, nientedemeno perché hora è bisogno che li datiarii dela gabella del sale dela città nostra de Cremona del'anno presente, per fornimento et uso d'essa gabella, habiano dicto vostro sale, siamo contenti et vi confortiamo che non obstante le dicte littere facciati liberamente consignare e dare alli dicti datiarii secundo vi serà scripto per li Maystri dele intrate nostre ordinarie ogni quantità de sale, la quale alle dicte saline vostre ultra la dispensa et l'uso deli vostri homeni ch'averà essere fabricato per soldi xii per stari, cioè a quello prexio et in quelli modi [ 167r] et forma se faceva al tempo dela bona memoria delo illustrissimo quondam nostro socero et patre honorandissimo, remossa ogni exceptione et dificultà, et come fi dato alli vostri homeni da Bobio, caricandovi grandemente che alle dicte saline facciate fare tale provisione et ordine ch'el dicto sale ultra l'uso deli predicti homeni non si dispensa alcuna quantità piccola né grande in alcune altre parte et loci salvo in consignarlo e darlo, come vi serà scripto per li antedicti Maystri, secundo havemo dicto de sopra, come siamo certi che farite observare. Et si altramente se facesse serebbe questo in fraude et detrimento dele gabelle nostre, dela qual cosa prendarenemo molestia e dispiacere, rescrivendone per vostre lettere alli Maystri dele intrate nostre ordinarie del'ordine haverite posto circa de questo. Mediolani, xxiiii septembris 1450.
Ordinatione Magistrorum intratarum.
Cichus.


(1) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 506), ma Bernardo Ghiringhelli non compare tra gli officiali elencati.