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549. Francesco Sforza al podestà di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1450 settembre 30 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Pavia e a Gracino da Pescarolo di aver ordinato dei locali alla bocca del Ticino per la conservazione del sale, volendo che vi siano persone pronte a ricevere la merce, ricusando i navaroli di venire a Pavia causa la peste.

Potestati Papie (1) et Gracino de Piscarollo, referendario (2).
Havemo imposto alli Magistri dele intrate nostre facino subito ordinare certe stancie sonno in bocha de Ticino, ad ciò che in esse se possa conservare el sale, et gli sia posto tale ordine che zonte siano le nave le quale conducano el dicto sale siano subito expedite et etiam gli siano ale predicte stantie le persone deputate a recevere ogni quantitade de sale ce conduca, perché recusano del tuto li navaroli de volere venire ad Pavia cum le nave per lo suspecto dela pesta, il perché ad ciò che per defecto de debita provissione non segua per alcuno modo manchamento di sale volimo et ve commandiamo che, habuta questa et remosa ogni exceptione, debiati fare exequire quanto ve scriveranno li prenominati Magistri et [ 176v] in questo non lassati intervenire alcuno fallo, advisandove, si per difecto vostro non seranno ordinate le predicte case et poste tale provisione che giunte siano le nave alla predicta bocha se possano descarichare, et se ne segua alcuno manchamento lo reputaremo ad vuy et seremo malcontenti de vuy et cossì vedereti per effecto, advisandone statim del'ordine havereti posto in questo. Data Mediolani, die ultimo septembris 1450.
Iohannes, Iohannespetrus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 316, dal 1450 novembre 10 con Giovanni Manfredi).
(2) La carica è segnalata da SANTORO (Gli uffici, p. 319), ma Gracino da Pescarolo non compare tra gli officiali elencati.