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565. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1450 ottobre 1 Milano

Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo che si informi se il referendario di Pavia ha avuto denari e cose di cui si parla nella lettera inviata allo stesso referendario.

[ 179r] Gracino de Piscarolo.
Nuy scrivemo al referendario nostro lì (1) la lettera ala presente alligata. Pertanto volimo che essendo luy in quella citade lì presente, la dicta lettera quando non gli fusse tu l'apri et vedi et te informi diligentemente et bene s'è vero ch'el dicto referendario habia habuto li dinari et cose se contenino in la dicta lettera, et perché casone, et de tucto ne advisi. Et ulterius volimo tu cerchi de havere la cortellera, quale dice Gabriele esserli tolta, et la mandi ale mano del comissario nostro de Binascho (2), quale nela manderà qua da nuy. Data Mediolani, primo octobris 1450.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 319, dal 1459).
(2) La carica non è segnalata da SANTORO.