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574. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 settembre 30 Milano

Francesco Sforza ordina che la gente d'arme dia appoggio agli «incantatori» degli imbottati del fieno e del vino nella ricerca di detta merce.

[ 180v] Domino Iohanni de Tollentino, locuntenenti Cremone (1).
Perché è qua el tempo de incantare l'imbotature de feno et vino de quella nostra cità e suo distrecto, et acioché l'incantatore et daziario non habiano sguardo né timore ad abocare et augumentare esse imbotade, et che per questa la Camera nostra non venghi ad patire detrimento, volemo che havuta questa imponiati e comandiati strectamente a tuta quella gente d'arme dela squadra vostra et cossì che admoneati per parte nostra qualunche altro nostro conductero de gente d'arme logiate in quella nostra cità et nel contado, che ali incantatori d'essi imbotati et loro officiale debiano dare et prestare paciencia in fare le cerche de dicte loro imbotate, così nele case et logiamenti loro como nele case et habitacione deli citadini et contadini, et che in questo non faciano renitencia alcuna se hanno cara la gratia nostra, et così vui dareti ogni favore dal canto vostro ad essi incantatori in far le loro cerche et descriptione. E in questo ve carrichiamo e strengemo gli habiati bona dilligencia, e non manchi per cosa del mundo, perché altramente l'incantatori domandarano restauro et la Camera nostra ne patirebe grande iactura e danno. Siché provedeti per modo non habia cagione de intervenire questi inconvenienti, et avisareti poi li Maystri del'intrate nostre del'hordine haveriti posto a questo facto. Mediolani, die ultimo septembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.