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660. Francesco Sforza a Giacomo Scrovegni da Padova 1450 ottobre 15 Milano

Francesco Sforza vuole che Giacomo Scrovegni da Padova convochi i più abbienti cittadini di Novara per convincerli a versare alla Camera ducale 12.000 lire, che loro recupereranno con l'addizione dei dazi e della gabella del sale.

Potestati Novarie (1).
Havemo facto assignare alli spectabili conducteri nostri Francesco, Imerico et Bernabò fratelli de Sanctoseverino de xii milia libre dovete alla Camera nostra per cagione dela compositione de quella comunità , le quale devosi rescose per addicione deli dacii et dela gabella del sale de quela cità, et perché essi fratelli de questi dinari al presente non se possano aiutare como richedeno li suoi bisogni, et nuy haverimo molto cara la sua expedicione et presta consequicione deli dicti dinari aciò se possino de presente metre in puncto et satisfare ale sue necessità et nuy etiandio deli sui servicii più comodamente neli nostri bisogni se possiamo aiutare, te comettiamo et volemo et carrichiamo che haucte queste vogli havere denanti da te quelli megliori citadini te parirà et indureli cum quello meglior modo serà possibile che ne vogliano subvenire et exbursare ala prefata Camera li predicti dinari cum questo, che a quelli che subvenirano gli faci assignare come per le presente nuy assignamo quelli dinari deli quali subvenirano sopra la predicta addicione, taliter che sianno cauti et seguri de conseguire la sua restitucione. Circa la qual cosa vogli usare ogni dilligencia per modo cognoscano per effecto la tua opera in questo havere facto bono proficuo, dela qual cosa ultra el commodo dela prefata Camera ne prenderemo ancora grande piacere, rendendosi certi che se tu voray adoperarti et far bona diligencia sarà satisfacto a questa nostra voluntà, perché non dubitamo haveresti bona in molte maior cosa. Et como faray sopra questo vogliamo avissare. Mediolani, xv octobris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Giacomo Scrovegni da Padova (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 292).