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696. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 ottobre 20 Milano

Francesco Sforza, rimproverato Giovanni Mauruzzi da Tolentino che per la negligenza sua e degli altri officiali il ponte sia in uno stato fatiscente, ordina che lo si restauri «a pontate et ficate o sulli saudoni» con le entrate ducali e gli interventi comunitari. Spetterà a maestro Aguzzo decidere sul tipo di rifacimento.

Locuntenenti Cremone (1).
Quella nostra comunità de Cremona ha mandato qua a nuy suoy ambasatori per essergli dato intendere che nuy volevemo et intendevemo che essa rifacesse a tute sue spese quello nostro ponte, che non è nostra intentione et ben sapimo che dovendoli ley refare tucto gli seria nedum insuportabile spesa, ma ancha impossibile. Ben ve screpsemo gravandone de vuy et l'altri nostri officiali per incuria et negligentia l'abiati lassato cossì anichilare et ruinare, che dove prima gli seria andato uno solde mo gli andaria uno ducato de spesa et è pur vero che havendone havuto cura et metendoli anchoy una asse et domane uno chiode, come accade lo bisogno, no seria venuto ad questo. Come se sia, deliberando che omnino se recunza, volimo bene che essa nostra comunità adiuti et faza quello che abelmente pote, et demum volimo che tra la parte del datio se cava del dicto ponte et cum qualche cosa del'entrate nostre et cum adiuto darà essa comunità se recunci. Et per questo volimo che alla recevuta de questa mandate qua da nuy maestro Aguzo informato dele cose pertinente ad tale refactione, et se megli fusse farlo a pontate et ficate o sulli saudoni. Intendimo anchora che le terre circonstante, zoè quelle le quale ve pareranno gli debba contribuire, contribuischa alla spesa de dicto ponte in mandarce dele opere, et sic in similibus. Data Mediolani, die xx octobris MCCCCL.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.