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704. Francesco Sforza agli Anziani e ai presidenti di Parma 1450 ottobre 19 Milano

Francesco Sforza vuole che gli Anziani e i presidenti di Parma paghino alla Camera ducale il cassio delle bestie di Parma e il dazio delle bestie del contado, assicurando loro che sarà dato l'equivalente in entrate.

[ 208v] Anzianis et presidentibus negotiis communitatis nostre Parme.
Per certi degni respecti, li quali debitamente moveno lo animo nostro, seriamo contenti de redure ad la Camera nostra lo cassio dele bestie di quella nostra citade et etiam lo datio dele bestie di quelo nostro contato, li quali per nostri capituli concessimo ad essa comunitade per satisfare ala devotione de nostra donna ala festa de Sancta Maria de avosto. Ma perché nostra intentione è però de conservare la dicta devotione, deliberemo in scontro de quelo si cava dele dicti cassio et datio provedere de altretanta intrata e piutosto del più che del mancho et farvi ben cauti e securi. Et come meglio vi informerà a bocha lo podestà nostro di quella terra (1) e meser Baptista di Sabaleschi (2), ali quali siamo contenti li dati plena fede sopra di ciò quanto ala nostra propria persona. Et si ve prechiamo e confortiamo si desiderati farvi cosa accepta non ne vogliate dire de non anzi liberamente compiacervi, maxime non constandovi più come fa ricordandovi che tuto quelo ve dirà et prometerà essi potestà e miser Batista in questo facto vi sarà sanato et nuy lo haveremo rato e fermo. Data Mediolani, die xviiii octobris MCCCCL.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Giordani da Pesaro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 459).
(2) Si tratta di Battista Sabelleschi da Norcia.