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706. Francesco Sforza a Pietro da Tolentino 1450 ottobre 22 Milano

Francesco Sforza, richiamata la convenzone dei suoi agenti con Zanolino da Cremona per 2.000 staia di frumento e l'altra con Domenico da Vertova per 880 staia (entrambe alla misura lodigiana e da trasferirsi a Pizzighettone), vuole sapere a quale misura venne realmente consegnato il frumento, chi fu il misuratore, ecc..

Domino Petro de Tolentino , servitore vicario locumtenentis Cremone (1) .
Haveno in lo principio de questo anno li agenti per nuy conventione con Zannulino da Cremona per stara ii milia de frumento alla mezura lodezana, quale si devia consegnare in Pizleone, et con Dominico de Vertua de stara mille octocento octanta a dicta mezura, et da fir consegnando ut supra. Volendo adhonca bene intendere nuy questa cossa, te dicemo che habuiti dati li suprascripti vel quelli che per essi condusseno lo formento suprascripto, con sacramento et con quella industria saperay uzare, investigharay bene a quale mesura consegnarono lo formento soprascripto, et chi fo lo mezuradore, uno o più, et item secondo uno staro vel con più stari, et se li stari tucti erano eguali, vel differentiati, et come lo cognosceno, et se fu quella quantitade che consignarono ciaschaduno de loro la suprascripta, vel se fo più et poi reducta a quella quantitade, et ultimo se consegnando loro a Iacomo da Sancto Genexio esso Iacomo lassariti ricevere alla gente d'arme quella mizura che li suprascripti consegnavano, et se cum una mezura vel con più, et quanto con ciaschaduna vel se pure consignarono differentiatamente dalla destributione. At recordando in la consignatione differentiam, intendemi bene la quantitade de ciaschaduna differentia così in consignare come etiamdio in lo distribuire facto per li agenti per noy et demum per avere la intelligentia del tucto uzerai tucti quelli modi et advizamenti saperay fare bene advertendo a distinguere ogni cosa, siché separatamente ciaschaduna parte se possa ben intendere, et come habi computo tucto ne manderai prestissima responsione. Mediolani, die xxii octobris 1450.
Cichus.


(1) La carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici.