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741. Francesco Sforza a Vincenzo Amidani 1450 ottobre 29 Milano

Francesco Sforza vuole che Vincenzo Amidani determini il papa Niccolò V e i cardinali a restituire la roba, che dice è stata ingiustamente tolta a Fiasco da Calabria a Viterbo.

Vincentio de Amidanis.
Havemo scripto più fiate et per nostri messi proprii facto supplicare ala sanctità de nostro Segnore che se dignasse fare restituire la robba, qual fu tolta a Viterbo senza veruna honestà o colore de ragione, al strenuo Fiascho, nostro compagno, et similiter havemo instato apresso multi de quelli reverendi signori cardinali che vogliano operare et persuadere che così se faza, et quamvisdio da tucti habiamo havuto bona resposta cum promissa de operare che se faza la restitutione pur fine a qui non è sequito effecto alcuno. Il perché havendo noy questa cosa a core, persuasi dala iustitia et equitate et impulsi dal'amore qual portamo ad esso Fiasco, novamente scrivimo super inde ala sanctità de nostro Signore et ali cardinali, el nome deli quali vederai a tergo dele aligate, che vogliano tendere ala restitutione de dicta robba, tolta indebite. Il perché volimo che tu operi insti solliciti preghi et fazi cum ogni cura studio et diligentia che così fiza facto, avisandote che per una cosa non ne potresti più compiacere como che per a nostra contemplatione per tua industria la restitutione se facesse ala moglie de dicto Fiasco (1), quale vene là per questa cagione. Data Mediolani, die xxviiii octobris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Caterina da Calabria.