Registro n. 2 precedente | 742 di 1791 | successivo

742. Francesco Sforza a Niccolò V, Astorgio Agnesi, Prospero Colonna, al camerario e al vicecamerario pontificio e a Soldano 1450 ottobre 27 Milano

Francesco Sforza chiede a Niccolò V di attuare la promessa di restituzione della roba sottratta a Fiasco da Calabria e avverte il pontefice che la lista dei beni sequestrati, che egli ha nelle mani, non corrisponde che a un terzo di quanto è stato saccheggiato.

[ 216r] Beatissimo domino nostro pape.
Ne ricordo per altre mie lettere et anche per mei proprii messi, havere facto recordare et supplicare ala beatitudine vostra che se dignasse far restituire al strenuo Fiasco da Calabria, mio compagno, quella soa robba che gli fo tolta ad Viterbio, dala quale sempre ho havuta quella resposta bona et benigna che se convene ala sanctità vostra. Ma perché la cosa pur fin mo non ha havuto effecto, come serò certo sia intentione dela vostra beatitudine, et considerando la cosa essere facta senza veruna honestà o colore de ragione et etiam conoscendomi che non essendo dal canto del dicto Fiasco mancamento alcuno né havendo contrafacto in cosa alcuna, cossì se poteria haver tolta quella robba sulo altare o ala strata, et rendendome certissimo che la sanctità vostra quale è fontana de iustitia pietà et misericordia sia disposita che se restituisca, non me è parso superfluo de novo pregare et supplicare a quella che venendo là per dicta casone la moglie de dicto Fiasco, se degni ordinare che la robba sia restituita così perché la ragione et honestà el rechede, cossì etiandio per mia singulare complacentia. Et perché sento la sanctità vostra havere una lista dela dicta robba tolta, aviso la vostra clementia che ho informatione la lista non contenere la mità né il terzo dela robba, perché fu sachezata in modo che non se ne poteria far fede. Sì che supplico la clementia vostra gli voglia havere quella consideratione gli parirà et piacerà, la quale Dio conservi in longo et ala quale iterum devote mi reccomando. Mediolani, xxvii octobris 1450.
Cichus.
Replicate fuerunt suprascripte littere omnibus infrascriptis die xxii ianuarii 1451 Laude additis ut infra.
Cichus.
In simili forma vel quasi scriptum fuit, mutatis mutandis, infrascriptis, videlicet: reverendissimo cardinali Beniventano (1), reverendissimo cardinali de Columna (2) et beatissimo sanctissimi domini nostri pape camerario, reverendo domino vicecamerario, domino Soldano .


(1) Si tratta del cardinale Astorgio Agnesi (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 672).
(2) Si tratta del cardinale Prospero Colonna.