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806. Francesco Sforza al podestà di Cantù 1450 novembre 9 Milano

Francesco Sforza rinnova al potestà di Cantù l'ordine di sorvegliare strettamente Giovanni Volpe, debitore di Antonio da Legnano.

Potestati Canturii (1).
A rechesta de Antonio da Legnano, nostro citadino et mercadante, te scripsemo altre volte che dovesse destinere Zohanne Volpe, suo debitore de bona quantità de dinari, perché era et è fugitivo et recusa fare el debito, et fin adesso non l'hai facto, immo, per quello intendemo dal dicto Antonio, non te ne curi, del che maravigliamone, perché doveresse stimare le nostre littere. Te cometiamo de novo et volemo che destegni personalmente non relaxandolo fin attanto che l'habia facto contento de quello debbe havere et in tuto exequissi la disposicione del'altre nostre littere, senza darne casone de scrivere più circa ciò, perché se retrovaressemo de ti mal contento. Mediolani, viiii novembris 1450.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 206, con inizio 1451 aprile 1).