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847. Francesco Sforza a Chiara Attendolo 1450 novembre 13 Milano

Francesco Sforza si dice grato a Chiara Attendolo, contessa di Cotignola e Sant'Angelo, per le felicitazioni rivolte per le condizioni dello stato sforzesco. Al rimprovero di non scriverle, adduce la scusa dei numerosi impegni e promette una più assidua corrispondenza.

[ 240v] Magnifice domine Clare de Attendolis, comitisse Cotignole et Sancti Angelli.
Cum gran piacere et contenteza del'animo nostro havemo recevuta una littera vostra per la quale ve congratulate et realegrate del nostro prospero et felice stato et vi maravigliati che nel passato non vi habiamo may scripto cosa alcuna. Et respondendo dicemo che siamo certi et certissimi la vostra magnificencia habia preso singulare contenteza del'amplitudine et gloria nostra et degnamente ne pò prendere, perché de ogni bene et amplitudine nostra sempre parteciparemo cum la magnificencia vostra et con lo magnifico conte, vostro marito, donde lo rengraciamo quanto sapemo et potemo, certificandola che siamo de simile animo verso de ley et prendemo quello piacere et consolacione del suo bono essere et di soi che prendiamo del nostro proprio. Et tra l'altre cose havemo inteso cum summa contenteza ch'el prefato conte, vostro marito, sia in bon stato cum la sacra mayestà del re. Et se per lo passato non ve havemo scripto alcuna cosa, non è proceduto per oblivione di facti vostri, ma per le nostre grande occupatione nostre et per non metere la casa vostra in suspecto, perché, credendo nuy de fare bene, non vorramo incontrarse male, che troppo ne doleria pur nell'avenire. Intendendo nuy el desiderio vostro, gli satisfaremo volontera et gli scrivaremo più spesso, apparigiati ali piacere d'essa vostra magnificentia. Mediolani, xiii novembris 1450.
Cichus.