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889. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 novembre 17 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni da Tolentino di scrivergli sui provvedimenti da lui presi perché né in Ghiara d'Adda né di là dall'Oglio passino vettovaglie.

[ 247v] Iohanni de Tolentino (1).
Per più nostre vi havemo scripto che devessevo provedere che victualia veruna vada in le terre de venitiani et parne che fino qui non gli sia stata facta provisione alcuna, anzi siamo certificati et avisati dali amici nostri che stanno dal canto de venitiani como del cremonese se conduce tanta biava et victualia de dì et de nocte che pare uno mercato bandito et dicene che gli è facta la scorta per alcuni homini d'arme deli nostri, dela qual cosa ne miravigliamo tanto quanto al mondo dir se possa, che haveste, dove noy scripto tante volte che glisse proveda, che non gli sia stato may facto niente, et non possemo pensare donde proceda questo difecto, si non per poca diligentia et per non gli volere provedere, perché non pò essere che, continuandose el transito dele dicte victualie come fanno, che non ne fusse trovato qualchuno de questi et ch'al dì tanto di quelli che conducono dicte biave quanto de quelli che li fanno la scorta, che non vi poressemo dire il dispiacere grande che noy n'havimo. Per la qual cosa volimo che debiate, subito recevuta questa, avisare l'ordine et le provisione havete facte per obviare che in Chiaradadda né dillà da Oglio non possa andare né passare victualia grassa né niuna altra cosa lunga uno dito. Et in questo, misser Zohanne, vogliati usargli ogni diligentia et solliecitudine, perché non vi porressemo scrivere el dispiacere grande n'havimo et lo damno et lo incomodo sequirà alli homini del pavese et alle nostre gente d'arme. Vogliate anchora mandare le ligate littere allo illustre signor marchese de Mantua et cossì le altre due ne dirizano per messi proprii. Mediolani, xvii novembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.