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90. Francesco Sforza a Galeotto da Sanseverino 1450 agosto 14 Lodi

Francesco Sforza ordina a Galeotto (da) Sanseverino di rilasciare gli uomini da lui ingiustamente imprigionati.

Galeoto de Sancto Severino, armorum ductori.
Strenue dilette noster, havemo sentito cum poca admiracione che tu hay substenuto el Farina provenzale et Bolognese, qualli erano venuti dal canto de qua et conzasate cum te cum nostro consentimento, non credendo nuy che tu gli dovese fare tal tractamento senza nostra saputa et non avendo loro cometuto altro defecto che sapiamo. Dela qual cosa molto ce ne rincresce, perché questo non saria fare el facto nostro, ma desfarlo, perché, quando li nostri fugino dal canto de là, furono acarezati et che quelli vengono de là in qua fuseno maltrattati non ne metaria bene. Volemo adoncha et te cometiamo che tu li debi relaxare, non avendo loro cometuto cosa degna de tal presonia e sustencione, dela quale seria debito tuo adavisarce. Data Laude, die xiiii augusti 1450.
Cichus.