Registro n. 2 precedente | 945 di 1791 | successivo

945. Francesco Sforza a Foschino Attendolo 1450 novembre 22 Milano

Francesco Sforza dice a Foschino Attendolo di essere informato che l'imbarcazione con grano è a Cavenago d'Adda. Quanto al pagamento del dazio ad Abbadia Cerreto, ricorda che nulla è dovuto. Si avvisino inoltre le imbarcazioni che sono a Cavenago e quelle ferme a Pizzighettone di risalire fino a Lodi. Il pagamento del frumento avverrà a Cremona.

[ 257v] Magnifico Foschino de Attendolis.
Nuy havemo recevuti le vostre littere et intexo quanto ne scriveti de quelle nave de formento sonno giunte ad Cavenago. Restamo de tutto advisati et ve dicemo che, intendendo noy che le nave se conducevene suso per Adda pagavano dacio ad Cerreto, deliberasseno per niente volerlo comportare, perché non volemo ne sia tolta la iurisdicione nostra, et mandassemo ser Simone de Spoletto, nostro canzelero (1), dalli magnifici miser Pasqual (2) et miser Iacomoantonio (3) a dirgli che noy non intendevamo comportare che le nave se conducene suso per Adda recognoscano alcuna da lor né ancha pagano datio alcuno a Cereto. Qual ser Simone è tornato da noy et refferitone como esso miser Pasquale et miser Iacomoantonio hanno dicto che le nave se conduceno suso non saranno constrecte ad pagare cossa alcuna ad Cereto, salvo se non pagasero qualche cosa per cortesia per la licentia gli sarà facta. Pertanto volemo advisate tutte quelle nave sonno ad Cavenago et cussì in giuso verso Pizigitone che vegnino suso et le lassate venire da per loro et poy ne advisate quando sonno gionte ad Lode, como haranno facto ad Cereto. Et perché pur noy havemo bisogno de frumento per le gente nostre volemo, gioncta che sia quella nave de grano de Burlazo, la reteniate in nostro nome et ne advisate quanto grano sarà, perché noy gli faremo respondere al pagamento del dicto frumento a Cremona. Et non havendo modo dicto Burlazo ad condure subito la dicta nave suso, volemo la fati condure voy, tamen che domane sia a Lode, dechiarando ad esso Burlazo che noy non facemo questo per torgli niente del suo, ma volemmogli pagare per quello lo vendesse ad altro. E cussì è voluntade nostra. Mediolani, die xxii novembris 1450.
Cichus.
Duplicata Mediolani, die xxiii novembris.


(1) Si tratta di Simone Giorgi da Spoleto.
(2) Pasquale Malipiero.
(3) Si tratta di Giacomo Antonio Marcello.