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139. Francesco Sforza al capitano del Seprio [Giovanni Antonio Raimondi] 1450 ottobre 27 Milano

Francesco Sforza ordina al capitano del Seprio di sistemare in altre località, come indicato da Battista de Burgo, commissario di Oleggio, alcuni uomini d'arme, assecondando così le lamentele della comunità di Alzate, che si dice troppo gravata da gente d'arme.

Capitaneo nostro Seprii (1).
Lamentandose li homeni de Acciate essere troppo agravati dele zente d'arme quale hanno alogiate loro, fo ordinato per messer Baptista dal Burgo, comisario nostro in Olegio, se levasseno de quello luocho li homini d'arme scripti in la lista qui inclusa (a) et andasseno alogiare in li luochi et ville descripte in dicta lista, li quali predicti homini d'arme per fin a mò anche non sonno remissi secondo la dicta ordinacione. Pertanto volemo che, postposita ogni altra cosa, sebene tu li dovesti andare tu personalmente, faci alogiare li homini d'arme predicti seconda la predicta lista senza alcuna exceptione, advisandote che nostra intencione è che non guardi in fazza ad homo del mondo, et sia che volia, siché observaray totalmente questa nostra intentione. Data Mediolani, die xxvii octobris 1450.
Cichus (a).


(a) Alla lettera era allegato l'originale della missiva n. 140.

(1) Identificato come Giovanni Antonio Raimondi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 201).