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488. Francesco Sforza a Tommaso Grassi 1450 dicembre 12 Lodi

Francesco Sforza ammonisce Tommaso Grassi per aver usato di nuovo parole ingiuriose contro Cristoforo Panigarola.

[ 101v] Thome de Grassis.
Tu say la monitione quale te fecimo in questi dì quando, essendo tu ala presentia nostra con Christoforo Panigarola, usassi parole iniuriose et così deshoneste: sai etiandio ne promettessi de portarti con sì più honestamente et non usare più simile parole. De novo siamo avisati che, essendo tucti duy dennanzi li abbati de mercatanti, gli hay dicte mille iniurie et parole dishoneste, di che se miravigliamo et dolemo et siamo de ti tanto malcontenti quanto dire se possa et parene che tu stimi molto poco le amonitione nostre et vogli vivere a tuo modo, che non è de nostra intenzione. Immo volimo che caduno faza li facti soy honestamente et non sia altro signore in Milano se non nuy. Et però deliberamo intendere come è passata questa cosa et se tu hay usate le dicte parole. Interim te commandiamo che da mò inanze te guardi de dirgli più parole iniuriose nì farli altra villania, certificandote che, si ne sentiremo più parola, provediremo in modo che ne saray malcontento et volessi essere stato più continente in parlare. Laude, xii decembris 1450.
Iohannes.