Registro n. 4 precedente | 368 di 1893 | successivo

368. Francesco Sforza a Gabriele da Narni 1451 marzo 1 Milano

Francesco Sforza scrive al cancelliere Gabriele da Narni che, appena ricevuta la lettera diretta a Emanuele Appiani, nuovo signore di Piombino, deve partire per Firenze e lì mostrare lo scritto a Cosimo de' Medici e Boccaccino, in modo da avere eventualmente da loro altra commissione.

[ 90v] Ser Gabrieli de Narnia, canzellario.
Tu vederay per la copia inclusa quello noy scrivimo ad Emanuele de Apiano, quali tu cognosci, il quale ha havuto la signoria de Piombino. Pertanto volemo et te commettimo che immediate, havuta questa, debbi andare ad Fiorenza et poy al prefacto Emanuele et per nostra parte realegrarte con seco dela exaltacione soa, offerendoli el stato et ogni nostra facultà ad ogni suo bisogno, et confortarlo ad havere bona inteligentia con la excelsa comunità Fiorenza (a), como vederay noy gli scrivimo, dicendoli tanto largamente quanto saperay la nostra bona voluntà et disposicione verso luy, como ne rendimo certi sapperay bene fare. Ma, quando saray ad Fiorenza, primo vadi da Emanuele, volimo te retrovi col magnifico Cosmo et Bocacino (1), alli quali daray le alegate et intendi da loro se ultra la comissione presente hay da noy gli pare che ni dighi o faci cosa veruna con lo dicto Emanuele. Et tutto quello per loro te sarà dicto o ordinato volimo debbi exequire como se te lo dicessimo noy proprii. Et poy andaray dal dicto Emanuele et tornaray subito da noy informato d'ogni cosa, respondendone dela havuta de questa et del dì te partiray da Torisella. Mediolani, primo marcii 1451.
Cichus.


(a) Così in A.

(1) Boccaccino Alamanni.