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1108. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1451 ottobre 17 Belgioioso.

Francesco Sforza scrive a Ludovico da Bologna che ha fatto bene a consegnare i cavalli di Domenico da Parma a Lancillotto, cancelliere del Colleoni; diversamente non gli devono essere dati quelli di Giorgio Ungaro, perché il credito vantato da Lancillotto nei riguardi di Giorgio era solo di cinque ducati. I dieci cavalli, dei quali si lamentano i Tortonesi, ordina che siano spostati nella Valle dei Ratti.

Lodovico de Bononia.
Respondendo alla toa lettera dicimo ne piace habi consignato li cavalli de Domenico da Parma al Lanzalotto, canzellero del magnifico Bartolameo Coglione, ma quelli de Zorzo Ungaro non, perché nostra intentione fo che della robba d'esso Zorzo ne dovesti assignare al dicto Lanzalotto solamente tanto ch'el fosse pagato de cinque ducati, li quali, luy dice, havergli imprestato; il perché vogliamo che tu gli faci restituire indreto, del che poy ne avisaray. Alla parte della graveza hanno quelli nostri citadini Terdonesi per li deci cavalli sonno posti alli lochi vicini alla cità, dicimo che, per disgravarli et per fargli cosa gli piaza, siamo contenti che essi cavalli x li removi d'essi lochi et li mandi ad allogiare in la valle delli Ratti, como tu ne hay recordato. Alla parte che non ne mandi la lista deli cavalli vivi et della taxa del Terdonese, non dicimo altro se non che quanto più presto tu poy, vogliamo ne la mandi. Belzoyosii, xvii octobris 1451.
Cichus.