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1746. Francesco Sforza a Gabriele da Narni 1452 novembre 23 Gambara.

Francesco Sforza vuole che Gabriele da Narni vada da Orlando Pallavicino che deve ad Angelo Simonetta, segretario ducale, mille ducati d'oro per la vendita fattagli dei suoi beni a Busseto. Quantunque tale somma il Pallavicino la debba in rate mensili, tuttavia, come gli viene richiesto sia dal duca che dallo stesso Angelo, la versi ora in un' unica soluzione. Per tale motivo egli viene mandato dal Pallavicino, certificandogli che il duca l'avrà caro come se gliela donasse. Avutala, s'affretti a Cremona, perché poi lo aviserà di quello che ne dovrà fare.

[ 418r] Gabrieli de Narnia.
Angelo Symonecta, nostro secretario, ha vendute certe soe possessione ad Orlando Palavicino per le quale sono (a) convenuti, cioè esso Orlando de dare al dicto Angelo ducati mille d'oro, ad raxione de ducati cento el mese, incomenzando il presente mese de novembre; et benché el termine de pagare questi mille ducati non fosse fino ad uno anno proximo tamen, consyderato el bisogno havimo del dinaro, voriamo questi mille ducati tucti de presenti, como noy scrivemo et così Angelo al dicto Orlando, secundo vederai per le copie incluse. Pertanto volimo che, havuta questa, debbi subito andare ad trovare esso Orlando al quale faray ogni instantia ad ti possibile che al presenti ne voglia per ogni modo dare questi dinari, et in questo usarai ogni diligentia et sollicitudine, certificandolo che tanto l'havimo caro como se ce li donasse; li quali havuti, portaray ad Cremona, et poi ne avisaray che te avisaremo de quello ne haverai a fare. Ben ti dicemo, se may usassi diligentia in cosa alcuna, la use in questa, perché non te poriamo dire el strecto bisogno ne havimo de presenti. Ex Gambara, xxiii novembris 1452.
Ianectus.
Cichus.

(a) Segue contenti depennato.