Collezioni civiche del Museo di Palazzo Te

Definizione: collezione

Tipologia: amatoriale

Istituto di conservazione: Museo Civico di Palazzo Te, Mantova (MN)

Consistenza

Nelle sale del piano superiore di Palazzo Te sono esposte al pubblico diverse collezioni civiche: la collezione Gonzaghesca di coni, monete, sigilli, medaglie, pesi e misure; la collezione Mondadori con i dipinti di Federico Zandomeneghi e Armando Spadini, due preziose collezioni archeologiche: la Collezione Egizia "Giuseppe Acerbi" e quella mesopotamica "Ugo Sissa". Nei depositi sono conservate: la Collezione Araba "Giuseppe Acerbi", la Collezione d'Arte Contemporanea, il Fondo Nodari Pesenti e la Collezione di Lastre calcografiche.

Notizie storico critiche

La Sezione Gonzaghesca del Museo raccoglie importanti testimonianze culturali pertinenti soprattutto alla città gonzaghesca. All'interno della Raccolta di pesi e misure sono esposti i campioni delle unità di lunghezza e capacità dello Stato Mantovano. L'autorità di governo stabiliva infatti precise unità di misura per i generi più disparati, dall'olio da ardere al vino, alla farina, ai mattoni, alle tegole. Oltre all'interesse storico i pezzi, fusioni in bronzo, sono da ammirare per la preziosità delle decorazioni. L'unità più antica risale al 1416. La ricca Sezione numismatica è costituita da quasi seicento monete, prodotte dalla zecca mantovana tra il Duecento ed il Settecento. La monetazione gonzaghesca è rinomata per la varietà e la bellezza dei tipi, oltre che per la qualità del conio. Nelle vetrine sono esposti anche alcuni coni utilizzati per la fabbricazione di monete e medaglie sia in epoca gonzaghesca, sia durante la dominazione austriaca (Bazzotti, 2004).
Nel 1969 l'editore Arnoldo Mondadori (1889 - 1971) decide la destinazione pubblica della collezione di dipinti dei suoi due artisti prediletti: Federico Zandomeneghi e Armando Spadini. Alla sua morte i figli prendono contatti con Mantova, città dove Mondadori nel 1907 aveva fondato la sua Casa Editrice. Nel 1974 la famiglia dona un primo nucleo di dipinti dei due pittori ed un secondo, più numeroso, nel 1983. L'intera collezione trova uno spazio espositivo presso il Museo Civico di Palazzo Te all'interno della nascente Sezione d'Arte Moderna che, con questa importante donazione, si apre in una direzione non più locale, ma nazionale ed addirittura internazionale. La opere sono state raccolte con grande passione da Arnoldo Mondadori nel corso della sua operosa esistenza: la collezione è stata voluta e costruita unendo insieme un'acuta attenzione all'arte moderna, una particolare passione per la pittura impressionistica e soprattutto una forte sensibilità verso la dimensione dei sentimenti. La chiave che spiega le scelte di Mondadori appassionato collezionista, al di là della spesso piacevole e solare freschezza dei soggetti, sta appunto nella combinazione di questi tre fattori: modernità, colorismo e sentimenti. La raccolta costituisce il principale riferimento per studiosi e appassionati, poiché ospita il maggior nucleo di opere appartenenti ai rispettivi artisti.
La Collezione Egizia, esposta permanentemente a Palazzo Te, è stata raccolta dal mantovano Giuseppe Acerbi, mentre era Console Generale d'Austria in Egitto tra il 1826 e il 1834. Particolarmente interessanti risultano le sculture della prima sala, talora arricchite da iscrizioni geroglifiche includenti cartigli reali; la testa bronzea della regina Arsinoe, moglie di Tolomeo III; gli amuleti, ornati con raffigurazioni di animali sacri e divinità, gli shuebte, statuette che fungevano da sostituto al defunto per i lavori da compiere nel regno dei morti, i vasi canopi di alabastro, preziosi contenitori degli organi del defunto e una statua di gatto in bronzo, tra le più grandi e meglio proporzionate che si conoscano (Bazzotti, 2004).
La Collezione Araba, conservata nei depositi di Palazzo Te, è costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dallo stesso Giuseppe Acerbi durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, svoltisi fra gli anni Venti e Trenta del Sec. XIX. Fra questi oggetti spiccano una magnifica sella ottomana-mammalucca, una spada, una ciotola a vernice nera con iscrizioni in arabo, scudi di pelle e animali imbalsamati.
La Collezione Mesopotamica è stata raccolta dall'illustre architetto, pittore, fotografo e saggista mantovano Ugo Sissa, mentre ricopriva a Bagdad l'incarico di capo architetto.
L'intero Fondo Nodari Pesenti appartiene ad un patrimonio familiare che è sempre rimasto di proprietà dell'unica legittima erede, la Sig. Licia Benedini Nodari Pesenti che lo ha conservato presso l'abitazione di famiglia, fino all'acquisizione da parte del Comune di Mnatova nel 2002.