Raccolte d'arte della Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi

Definizione: collezione

Tipologia: istituzionale

Istituto di conservazione: Musei Civici di Como, Como (CO)

Consistenza

La collezione, suddivisa in quattro sezioni, documenta le vicende dell'arte a Como dal Medioevo al Novecento. La sezione medievale ospita un importante nucleo di materiali lapidei di età carolingia provenienti dalla chiesa di S. Abbondio, oltre a sculture e affreschi romanici e gotici. La sezione rinascimentale comprende una selezione dei ritratti di uomini illustri raccolti da Paolo Giovio nel Cinquecento e significative testimonianze connesse al cantiere della cattedrale cittadina (vetrate, sculture, arazzi, modelli lignei). La Quadreria riunisce grandi pale provenienti da chiese non più esistenti e dipinti pervenuti da collezioni private, offrendo un'ampia panoramica degli artisti attivi a Como dal XVI al XIX secolo. La quarta sezione documenta con fotografie, dipinti, disegni e sculture gli episodi salienti dell'arte del XX secolo a Como, dalle opere futuriste di Antonio Sant'Elia all'astrattismo del Gruppo Como e all'Integrazione delle arti di Ico Parisi.

Notizie storico critiche

Palazzo Volpi è uno dei quattro poli dei Musei Civici di Como, eretto nel terzo decennio del Seicento su progetto di Sergio Venturi e per iniziativa di Ulpiano Volpi. Ceduto negli anni Settanta al Comune di Como, è stato ristrutturato e predisposto per diventare sede museale. Il percorso espositivo si sviluppa sui tre piani dell'edificio e comprende quattro distinte sezioni. La sezione medievale, nell'ala meridionale del Palazzo, ospita sculture ed affreschi dalla fine del VI al XIV secolo. Tra esse si segnalano gli affreschi gotici provenienti dal Convento benedettino di S. Margherita di Como; la collezione di scultura altomedievale e romanica e importanti rilievi un tempo caoticamente murati alle pareti dello scalone di Palazzo Giovio. La sezione, ordinata secondo un percorso prevalentemente cronologico e attento alle aggregazioni connesse alla provenienza, ha inizio attraverso il portale romanico della Chiesa di S. Margherita. La sezione rinascimentale occupa l'ala orientale del palazzo. Sono esposti alcuni dipinti appartenuti alla cinquecentesca Collezione di ritratti di uomini illustri di Paolo Giovio, famoso letterato comasco, al quale si deve l'odierno concetto di Museo. Ospita inotre opere prestigiose provenienti dal collezionismo privato e significative testimonianze della produzione artistica rinascimentale nella città lariana. La Quadreria, situata al piano nobile del Palazzo, offre una panoramica dei maggiori artisti attivi a Como dall'età controriformata al XIX secolo. Sono conservate due grandi lunette provenienti dalla Chiesa domenicana di S. Giovanni Pedemonte, demolita nel 1810: la Caduta degli angeli ribelli di Pier Francesco Mazzucchelli detto Morazzone (1573-1626) e il Trionfo dell'arcangelo Michele di Carlo Francesco Nuvolone (1608-1662); opere di Cristoforo Caresana (1601 ca.-1629), Giovanni Paolo Ghianda (1597 ca., 1637), dei fratelli Recchi e tre dipinti di Giovan Pietro Gnocchi (1553 ca.-1609). Il museo accoglie anche materiali che hanno attinenza con il Duomo di Como: si possono ammirare i cinque modelli lignei rinvenuti ad inizio Ottocento e i disegni relativi al progetto della cupola. La sezione del barocco tra Milano e Como riunisce dipinti che condividono la medesima cronologia, l'identità lombarda degli autori e la provenienza milanese-comasca. Tra esse si segnalano il Conforto del condannato e la Samaritana al Pozzo di Agostino Santagostino (1633-1699). Vi sono poi due sezioni dedicate al "ritratto" e alla "pittura di genere" in cui sono conservati lo splendido Ritratto di Vespasiano Gonzaga all'età di ventotto anni (1559), tradizionalmente attribuito al fiammingo Antonio Moro; due Vasi con composizioni floreali di Mario Nuzzi (1603-1673) e le imponenti Battaglie di Antonio Calza (1653-1725). Il Settecento mostra il perdurare del legame con Roma attraverso le prestigiose opere di Giovan Paolo Panini (1691/92-1765) Consacrazione del Cardinale Giuseppe Pozzobonelli nella Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso e di Pompeo Batoni (1708-1787) autore del bellissimo dipinto Vulcano. Sono esposti anche un Ritratto di gentildonna di Alessandro Magnasco (1667-1749) e l'Angelo custode di Pietro Ligari (1686-1752). Conclude il percorso la sala dedicata alla "pittura dell'Ottocento", in cui si documenta il genere del ritratto e del paesaggio. La sezione del Novecento, introdotta dai pannelli fotoceramici di Marcello Nizzoli, documenta, attraverso immagini fotografiche, dipinti, sculture e prototipi d'arredo, i momenti salienti della creatività artistica nel corso del XX secolo a Como, dal Futurismo di Antonio Sant'Elia al Razionalismo di Giuseppe Terragni, all'Astrattismo del Gruppo Como composto da Mario Radice, Manlio Rho, Carla Badiali e Aldo Galli. Inoltre la sezione del Novecento documenta anche il fenomeno dell'Integrazione delle Arti, tentato precocemente a Como tra architettura, scultura e pittura.