Collezione dipinti Museo Diocesano d'Arte Sacra

Definizione: collezione

Tipologia: artistico

Datazione: ca. 1380 - post 1900

Istituto di conservazione: Museo Diocesano d'Arte Sacra, Lodi (LO)

Consistenza

I dipinti si dispongono in tutte le sale del museo, compresa la cappella maggiore e lo scalone di accesso dalla cattedrale, in cui trovano posto dipinti di grande dimensione che si scalano cronologicamente fra il Cinquecento e gli anni Sessanta del Seicento come la Madonna col Bambino tra Santa Caterina d'Alessandria, Santa Marta, angeli e il committente di Francesco Carminati detto il Soncino, contemporaneo di Callisto Piazza, o l'Annunciazione di Camillo Procaccini. Ad episodi biblici si ispirano, invece, le altre due tele con Giuditta e Oloferne e Davide con la testa di Golia di Ercole Procaccini il Giovane, costitutenti il recto e verso di una delle due ante dell'antico organo del Duomo. Arrivati all'atrio di accesso alla cappella, trovano posto i rimanenti dipinti di grandi dimensioni, coevi a quelli dello scalone, tra cui spicca la Visitazione di Carlo Donelli detto il Vimercati, proveniente dall'alatre maggiore della chiesa delle Orsoline di Codogno, o il pregevole paliotto con la Deposizione di Cristo , utilizzato sino al 1964 per decorare l'altare maggiore barocco del duomo nel tempo di Pasqua. La cappella maggiore ospita lungo le pareti un nutrito gruppo di ex-voto, non tanto pregevoli dal punto di vista storico artistico quanto per le informazioni sulla storia del lavoro, del costume e della vita sociale del periodo a cui si riferiscono; al centro del baldacchino che conclude la sala spicca il dipinto con San Carlo Borromeo, probabilmente degli inizi dell'Ottocento. Nella Sala I vi sono raccolti gli affreschi realizzati da Callisto Piazza e strappati in occasione dei restauri del duomo del 1958-1964 promossi dall'architetto Alessandro Degani e dal vescovo Tarcisio Benedetti, di cui, purtroppo, non si conosce l'ubicazione originaria. Nella Sala II si trova l'affresco tardogotico del Maestro delle Storie di Santa Caterina con la Visitazione, in origine posto nella parete nord della cappella Sommariva e poi strappato con i restauri novecenteschi mentre sulla parete di destra trova posto la bella Madonna col Bambino di ambito di Giovanni da Milano, proveniente dal Santuario della Madonna della Fontana a Camairago. Entro la prima metà del XV secolo si colloca invece il Velo di San Bassiano, un'interessante tempera su seta riferibile alla bottega di Alberto Piazza, ritrovata nel 1519 sul corpo del Santo nel sarcofago posto in cripta. Di Alberto Piazza sono invece i due pannelli con San Sebastiano e San Bassiano, databili al 1514 circa, che dovevano forse costituire i pannelli laterali di un più ampio polittico, di cui rimane la parte superiori con l'Incoronazione della Vergine nella prima cappella destra e la Dormitio Virginis, tavola centrale, nel seminario cittadino. Nella Sala III vi sono un gruppo di opere di artisti anonimi, tutte Settecentesche, di modestra fattura, mentre spiccano le splendide miniature, putroppo tagliate da corali, di Francesco Binasco provenienti dall'Abbazia Olivetana di Villanova Sillaro. La Sala IV, detta anche del "Tesoro" per la presenza di una parte degli oggetti donati dal vescovo Carlo Pallavicino alla cattedrale nel 1495, si trovano dipinti settecenteschi, tra cui spicca il pregevole ovale con Sant'Agnese, proveniente da Camairago. Le ultime sale, dalla V alla VIII sono dedicate all'arte contemporanea lodigiana, con opere donate da artisti locali nel corso degli anni.

Notizie storico critiche

La collezione del Museo Diocesano d'Arte Sacra è ospitata all'interno delle sale che costituiscono un'ala del palazzo vescovile. I dipinti qui conservati provengono per la maggior parte dalla cattedrale, dal vescovado e da varie parrocchie del lodigiano, e sono posti in questo luogo per ragioni di tutela o di precario stato di conservazione. Non è possibile individuare un nucleo collezionistico nè stabilire quali siano stati i criteri espositivi o di scelta delle opere, qui esposte a partire dal 1980, quando il museo venne inaugurato e aperto al pubblico.