Decorazione pittorica del sacello di San Satiro

Ambito lombardo

Decorazione pittorica del sacello di San Satiro

Descrizione

Identificazione: Due santi

Ambito culturale: Ambito lombardo

Cronologia: post 1000 - ante 1010

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco

Descrizione: All'interno del sacello di San Satiro, in una delle due nicchie dell'angolo a destra dell'altare, sotto decorazioni rappresentanti croci più antiche, sono raffigurati due santi, di cui solo uno è ancora in parte leggibile. Essi, successivi alle decorazioni delle restanti nicchie dell'edificio, appartengono, con anche la decorazione a racemi stilizzati connessa, a un intervento pittorico dovuto verosimilmente a un cambiamento avvenuto nella struttura muraria: un taglio dello spigolo sinistro della nicchia. Delle due figure, quella ancora leggibile, mostra un santo aureolato su fondo verde sorreggente un libro e indossante una tunica grigio-nera avvolta da un ampio mantello giallo e da una stola rosa bordata di bianco. Ai piedi del santo si scorgono frammenti di persone, forse in ginocchio, e nella parte inferiore sono i resti di un velario bianco e grigio con decori rosso-bruno. In alto la figura è inquadrata da una banda rossa ornata da una doppia puntinatura bianca.

Notizie storico-critiche: Gli affreschi interni al sacello di San Satiro appartengono a periodi differenti. Le decorazioni vegetali delle voltine, le figure di santi nell'angolo a sinistra dell'altare maggiore, le croci in quello di destra e i quattro santi negli angoli ai lati dell'entrata, sono secondo la critica tutti verosimilmente databili alla fine del IX secolo, benché gli ultimi si distinguano per una maggior monumentalità e ieraticità. All'inizio del XI secolo spetterebbero le due figure e la decorazione a racemi stilizzati nella parte inferiore delle due nicchie dell'angolo a destra dell'altare. Alla metà del XIII secolo è invece datata la Madonna in trono con il Bambino benedicente con paralleli avanzati dagli studiosi con la Madonna con il Bambino affrescata nella Cappella Cittadini della chiesa di San Lorenzo Maggiore.
I lacerti furono tutti rimessi in luce durante i restauri operati da Gino Chierici fra il 1939 e 1942. In quell'occasione infatti, volendo ripristinare l'interno del sacello alle forme altomedioevali, vennero eliminate tutte le decorazioni successive, sia quelle quattrocentesche, sia quelle più tarde. Inoltre furono demolite le volte dei vani angolari riscoprendo, a una quota più alta, le voltine originali affrescate a motivi vegetali. Anche gli affreschi più tardi, posti ai lati dell'entrata, furono rinvenuti eliminando i riallineamenti eseguiti nella seconda metà del Quattrocento per raccordare il sacello con il transetto della nuova chiesa di Santa Maria. In particolare, i frammenti dove si riconosce un Cristo nell'atto di benedire un gruppo di devoti inginocchiati, ora presenti sulla parete a sinistra dell'entrata, erano in origine sulla destra e coprivamo l'affresco con la Madonna in trono con il Bambino benedicente. Staccati, per scoprire l'affresco sottostante, furono ricollocati poi sulla parete di fronte. Durante il secondo conflitto mondiale l'integrità dell'interno dell'edificio fu fortemente compromessa dalla distruzione dei vetri del lanternino ripristinati solo nel 1958. Un'ultima campagna di restauri compiuta fra il 1982 e il 1989 ha interessato tutto il sacello e in particolare gli affreschi interni con l'eliminazione dei più gravi difetti di adesione dell'intonaco al supporto murario e con un consolidamento e successiva pulitura di tutta la pellicola pittorica, andando a rimuovere, dove necessario, tutte le sovrammissioni operate nei restauri precedenti.

Collocazione

Milano (MI), Chiesa di S. Maria presso S. Satiro

Credits

Compilazione: Barbieri, Alessandro (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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