Sant'Ambrogio benedice Arcumeggia

Carpi, Aldo

Sant'Ambrogio benedice Arcumeggia

Descrizione

Autore: Carpi, Aldo (1886-1973), esecutore

Cronologia: post 1966/09/27 - ante 1966/10/09

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco

Misure: 3000 mm x 2000 mm (intero)

Descrizione: L'affresco è collocato fra due finestre della parete esterna di un'abitazione di Arcumeggia ed è incorniciato su tre lati da una fascia di colore chiaro e omogeneo. Il soggetto vede al centro Sant'Ambrogio su un cavallo bianco, riconoscibile per gli abiti vescovili, mentre benedice gli abitanti del borgo di Arcumeggia con la mano destra. Ai lati del protagonista si collocano due gruppi di persone, per un totale di ventisette figure, la cui presenza invade in parte la suddetta cornice. Queste esibiscono bandiere e gonfaloni e fra i due gruppi si riconoscono, sulla sinistra, uno stalliere che regge le briglie del cavallo del santo, due soldati anch'essi a cavallo, un rappresentante del clero, che impugna la ferula e in testa ha lo zucchetto, una donna e tre bambine fra cui una porta in omaggio un mazzo di fiori. Sulla destra fra la folla di contadini si stagliano le figura di un soldato con elmo voltato di spalle, un uomo anziano armato di lancia con il gonfalone della città cucito sul petto e un altro personaggio maschile che rivolge lo sguardo al di fuori del dipinto cercando l'attenzione dell'osservatore. Sono presenti anche alcuni animali. Sullo sfondo il paesaggio è chiaramente montano e boschivo e vi si riconosce un piccolo borgo con le tipiche cascine lombarde e la chiesa.

Notizie storico-critiche: E' l'affresco che per primo accoglie i turisti ad Arcumeggia, realizzato da Aldo Carpi, docente e direttore all'Accademia di Brera per oltre vent'anni e grande protagonista della pittura murale novecentesca. Artista profondamente credente, Carpi sceglie anche per l'impresa decorativa varesina un soggetto religioso. L'accostamento fra il personaggio di Sant'Ambrogio e i cittadini di Arcumeggia rende il dipinto volutamente anacronistico, ma al contempo ricco di significati simbolici che esulano dalla semplice richiesta di protezione da parte del santo. Lo scenario armonico offerto dal paesaggio sullo sfondo si può interpretare, infatti, come un omaggio e una celebrazione della genuinità della vita di Arcumeggia, paese che nel Novecento ancora conservava i valori di un tempo e la sua religiosità, senza subire il fascino della vita moderna. Gli stessi popolani che accolgono Ambrogio in un clima festoso hanno espressioni serene e l'anziano sulla destra cui i bambini rivolgono lo sguardo rimanda all'importanza della trasmissione delle tradizioni. Per avvicinare ulteriormente il dipinto ai cittadini, l'artista sceglie di ritrarne alcuni fra i volti dei suoi personaggi, coinvolgendo anche il collega Morellato e l'allievo Faini, riconoscibili rispettivamente nell'uomo che porta l'insegna del santo e in quello che tiene le redini del cavallo. Secondo la critica nel volto di Ambrogio pare sia riconoscibile un ritratto dello stesso Carpi. L'impianto della composizione è decisamente tradizionale, essendo Carpi assai fedele alla pittura accademica e naturalistica, come confermano altresì il bozzetto e il cartone preparatorio, entrambi conservati presso la Casa del Pittore.

Collocazione

Provincia di Varese

Credits

Compilazione: Peregalli, S. (2006)

Aggiornamento: Somaschini, Silvia (2015); Uva, Cristina (2015)

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