Trionfo di Bacco

Piatti, Bartolomeo

Trionfo di Bacco

Descrizione

Autore: Piatti, Bartolomeo (?-1582/1586)

Cronologia: 1563

Materia e tecnica: acciaio; ottone; argento/ agemina; oro/ agemina; tessuto/ ricamo in oro

Misure: Ø 57 cm

Descrizione: Nella parte centrale dello scudo, leggermente convessa, campeggia il Trionfo di Bacco. Il dio, incoronato di pampini è seduto su un sontuoso carro trainato da due leoni. Attorno si muovono quattro satiri e tre baccanti che suonano cembalo e tromba e portano cesti d'uva. La scena si svolge su un terreno minuziosamente descritto con erba, piante, pietre ed un vaso abbandonato. Sullo sfondo compare una città portuale con mura, sita all'estremità di un braccio di mare percorso da numerose imbarcazioni. Sul corteo sta planando la dea Vittoria che reca nelle mani due corone di alloro. Più in alto, raffigurati con visi umani, compaiono i venti, la luna e il sole.
Attorno alla scena principale corre una larga banda di bordatura lavorata a rilievo, decorata con mascheroni, animali ed esseri mostruosi di tipo satiresco, il tutto alternato a fogliame e piccole candelabre vegetali. La parte interna è rivestita di velluto rosso, fissato sul supporto metallico con un sistema di ribattini e rondelle, arricchito da finissime decorazioni ricamate in oro.

Notizie storico-critiche: La raffinata rotella da pompa, già nella prestigiosa collezione Rotschild poi passata in quella dell'industriale Luigi Marzoli, rientra nelle diverse tipologie di scudi circolari in uso nel Cinquecento. La definizione "da pompa" deriva dal suo utilizzo "ad pompam vel ostentationem", destinato a simboleggiare la ricchezza e la potenza del suo possessore e per questo identificabile più come opera d'arte che come strumento bellico. Abbinato ad armature di alto pregio, questo lussuoso scudo veniva sfoggiato in rarissime occasioni cerimoniali riservate alla ristretta classe aristocratica del tempo.
Si tratta di un oggetto molto costoso per le ricche lavorazioni a sbalzo, cesellate e ageminate, inquadrabile nella produzione armiera di lusso diffusasi a partire dal quarto decennio del XVI secolo. In questo periodo gli armaioli iniziarono a produrre, accanto alle armature da guerra, quelle da parata decorate "all'antica" con scene tratte dalla storia e dalla mitologia classica che costituivano un richiamo simbolico alla legittimità della detenzione del potere da parte della classe aristocratica, esercitato con la forza delle armi ma anche con il diritto derivante dall'antichità.
Le immagini e le ricche decorazioni anticheggianti erano attinte da incisioni, ampiamente diffuse, di artisti manieristi discepoli di Raffaello e Giulio Romano. Si trattava, nella maggior parte dei casi, di più fonti iconografiche che, unite con maestria e gusto, si fondevano in un tutt'uno omogeneo.
La rotella, realizzata in un solo pezzo, è firmata e datata. L'anno 1563 compare su una tabella appesa ad un ceppo raffigurato sulla destra della scena centrale. L'anno di realizzazione corrisponde al periodo in cui Milano e altri centri, come Brescia e Lodi, avevano raggiunto l'egemonia nella produzione di armi e armature all'interno del mercato europeo. L'opera è stata eseguita in una bottega del capoluogo lombardo, probabilmente da Bartolomeo Piatti (? - morto tra il 1582 e il 1586), membro di una delle famiglie di armaioli più famose della città. Sulla fascia esterna dello scudo, al centro in alto, è raffigurata una palmetta con le iniziali BP/F da sciogliere verosimilmente in "Bartholomeus Piatti fecit".

Collezione: Collezione del Museo delle armi "Luigi Marzoli"

Collocazione

Brescia (BS), Civici Musei d'Arte e Storia. Museo delle Armi "Luigi Marzoli"

Credits

Compilazione: D'Adda, Roberta (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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