Vulcano e Venere

Vimercati Sozzi Paolo

Vulcano e Venere

Descrizione

Denominazione: Album glittografico n. 3 - Museo Sozzi

Autore: Vimercati Sozzi Paolo (1801/ 1883)

Cronologia: ca. 1830 - ante 1883

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta/ matita/ penna

Misure: 170 mm x 103 mm

Notizie storico-critiche: Il disegno riproduce un gemma che per iconografia, firma e soprattutto per lo stile rimanda alla collezione glittica del principe Stanislao Poniatowski (1754- 1833), in particolare a quelle pietre, di qualità alta, incise da artisti da lui incaricati negli ultimi anni della sua vita per accrescere la sua collezione. Gli studiosi hanno contato circa 2600 gemme "moderne", nettamente distinte dalla sua collezione di gemme antiche. Dopo la morte del principe La collezione "moderna" fu venduta all'asta a Londra nel 1839 come collezione di gemme antiche, provocando uno scandalo (Seidmann 1999, p. 269). E ' probabile che Sozzi fosse a conoscenza del fatto che questa gemma non fosse antica; la preziosa montatura in oro dei due pezzi della sua collezione (v. anche disegno alla pag. precedente), il pregio delle due pietre e forse le loro dimensioni dovettero indurlo a ritenerle particolarmente prziose e a scegliere una collocazione più importante e visibile rispetto a quella delle altre gemme. I soggetti delle gemme della collezione Poniatowski, definita stravagante anche negli anni a ridosso della vendita di questa, quando le gemme vennero per la prima volta studiate (ibid., p. 267), erano di tipo mitologico o epico e riportavano con accuratezza molti particolari; la firma "Dioskoridos" in greco ricorre in centinaia di queste gemme; lo stile di quelle che rappresentano più di una figura, come appare nei due disegni dell'album Sozzi, è caratterizzato dalla volontà di rendere in modo dinamico e un po' lezioso i personaggi. Studi recenti (Tassinari 1996, Seidmann 1999) hanno accertato che diversi intagliatori lavorarono per Poniatowski, il quale avrebbe scelto i soggetti letterari e proposto dei disegni o cartoni di artisti neoclassici; tra gli intagliatori sono stati identificati Luigi Pichler (1773-1854), che eseguì alcune impronte delle gemme Poniatowski, oggi conservate al Castello di Varsavia, e Giovanni Calandrelli (1784-1852), intagliatore di pietre dure romano che disegnò e intagliò molte gemme (calchi di parte delle quali sono conservati presso la raccolta Cades del Deutsches Archäologisches Institut di Roma) di questa collezione (Seidmann 1999, p. 268). L'iconografia della gemma disegnata da Sozzi non rientra tra quelle citate nell'elenco dei disegni di Calandrelli, firmati "Dioskoridos" (non sappiamo se perchè Poniatowski chiedeva e voleva questa firma, o se l'autore la mettesse di sua iniziativa), conservati all' Antikenmuseum di Berlino (Platz-Horster 2005, pp. 143-146).

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

Collocazione

Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli

Credits

Compilazione: Iato, Valeria (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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